Navigare tra gli affreschi di Giotto: la Cappella degli Scrovegni su Haltadefinizione

Gli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova sono stati mappati e inseriti nel portale Haltadefinizione, dove è possibile navigare nello straordinario ciclo dipinto dall’artista toscano all’inizio del Trecento. La visione a 360 gradi dello spazio della cappella è ad accesso gratuito a questo link, da cui è possibile sia muoversi virtualmente nello spazio sia focalizzarsi sui dettagli muovendosi tra le Storie di Anna e Gioacchino, di Maria, di Gesù, le Allegorie dei Vizi e delle Virtù e Il Giudizio Universale.

Haltadefinizione, tech company specializzata nella digitalizzazione dei beni culturali, ha acquisito l’intero ciclo di affreschi con tecnologia gigapixel su concessione del Comune di Padova, proprietario del monumento. Per rilevare l’intera superficie dipinta di oltre 700 metri quadrati, è stata realizzata una imponente campagna fotografica per un totale di 14.000 scatti e un anno di lavoro per l’elaborazione delle immagini. Ora è finalmente possibile navigare negli incantevoli affreschi attraverso un visore multimediale a 360° che offre una prospettiva nuova sul capolavoro di Giotto: grazie alle sofisticate tecniche di ripresa l’immagine può essere ingrandita decine di volte senza mai perdere definizione.

Il visitatore potrà “entrare” virtualmente nella Cappella e selezionare l’affresco da scoprire in altissima definizione, superando i limiti di altezza, le distanze di sicurezza e i limiti temporali della visita dal vivo, per esplorare accuratamente e comodamente da casa i particolari di un capolavoro unico, e vedere ciò che di fronte alle opere originali l’occhio non potrebbe apprezzare. Una delle grandi potenzialità delle immagini in gigapixel è la possibilità di rendere accessibili in modo ravvicinato anche le opere d’arte più irraggiungibili, come nel caso di questo magnifico ciclo che nel registro superiore raggiunge quasi i 13 metri d’altezza.

Foto di Zairon – Opera propria, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

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