Il lungo viaggio che ci aspetta
Da oggi, 18 maggio, in tutta Italia, possiamo uscire di casa; dal 3 giugno potremo ricominciare a viaggiare liberamente in tutte le regioni. Sì, ma per fare cosa? Il turismo, e tutto il mondo, si prepara a un’estate mai vista prima: distanze tra ombrelloni e lettini misurate con metro alla mano, la coda per prenotare saune e piscine come se fossimo al check-in di un aeroporto, buffet sì e buffet no, spettacoli con spettatori contingentati. Tutte questioni importanti, non c’è dubbio. Ma che razza di estate abbiamo davanti? Le risposte che daremo al futuro del turismo italiano e internazionale, alla cultura e al concetto stesso di viaggio, dipenderanno dalle domande che ci porremo più che dal coronavirus che ci circonda.
Porre domande e cercare risposte. Per questo non poteva esserci un momento migliore per «riprendere» in mano Anordestdiche, un sito che da dieci anni ragiona di confini, viaggi e culture.
Quella che abbiamo di fronte è un’occasione unica per ridefinire il concetto stesso di viaggio, per ripensare il concetto di qualità e lentezza, per selezionare esperienze significanti ed eccellenze troppo nascoste. Se per un po’ non potremmo piú viaggiare in altri continenti, anche quando riprenderemo a farlo, lo faremo con attenzioni e ritmi nuovi, con uno sguardo diverso alla sostenibilità ambientale ma anche a quella economica di chi lavora nel settore. Perché, come dimostra Venezia, del turismo massificato le città muoiono più che prosperare.
Chi ci segue sa che nella pancia di questo sito sono stipati racconti di viaggio da ogni angolo del mondo scritti da autori (li ringrazio uno per uno, ma è impossibile citarli tutti) che condividono la passione per la ricerca di uno sguardo singolare e unico. Che la destinazione sia dietro casa o qualche migliaio di chilometri, quello che conta è solo il viaggio.
E così dopo dieci anni di storia, Anordestdiche (And per gli amici), un progetto editoriale nato come blog personale all’interno del gruppo Corriere, che ha prima raccontato la fuga dalla crisi (culturale più che economica) di una generazione da un Nordest ripiegato su se stesso, si è trasformato poi in un blog collettivo che proponeva narrazioni diverse del mondo attraverso lo sguardo unico e irripetibile di chi era sul campo, si appresta ora a raccontare, e nel suo piccolo a costruire, nuovo modo di fare viaggi, turismi e culture.
Lo facciamo entrando in un nuovo gruppo editoriale, Media Accelerator, che con Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Innovation Nation intreccia territorio e innovazione, economica, sociale e culturale. Lo facciamo con una veste nuova disegnata da Matteo Moretti e Sheldon.Studio che ci aiuta a prenderci il tempo giusto per leggere, guardare, riflettere.
Proporremo itinerari insoliti (il nostro piccolo contributo per evitare l’assembramento), punteremo il faro su esperienze culturali che meritano una riflessione in più, promuoveremo i turismi che saranno capaci di coniugare ambiente, sostenibilità e attenzione al territorio. Sarà un’estate strana, sì, non sappiamo ancora dove arriveremo, ma siamo certi che sarà un bellissimo viaggio.
Luca Barbieri
Foto: Silvia Fabbi, isole Lofoten, 2015