Singapore mesmerizzata dal circo della Formula 1
Mentre il centro di Singapore è stato bloccato con delle barriere che ricordano vagamente il muro di Berlino, per proteggere il percorso della gara di formula Uno e consentire ad Alonso di arrivare secondo alla guida della Ferrari, la vita va avanti.
Forse solo un artista visionario come Hieronymus Bosch riuscirebbe a darci un ritratto dettagliato e rappresentativo di quante situazioni gravitino attorno al Gran Premio, che dal 19 al 25 Settembre trasforma la vita di Singapore un po’ in un circo infinito: l’indotto, sebbene vada a coinvolgere ben pochi settori della popolazione cittadina dell’isola stato, è enorme e il governo ne trae indubbiamente vantaggio grazie alle imposte sul valore aggiunto, qui nella misura del 7%.
Ci sono innumerevoli feste “esclusive” per aprire enormi bottiglie di champagne con i piloti di Formula Uno, ballare con loro, cenare con loro, farsi fotografare con loro. La DJ fotomodella Angie Vu lavora in bikini [vedi foto qui sotto]
L’industria del divertimento è una cosa seria e, come ci ha edotto la escort Terry De Nicolò con la sua ultima apparenza mediatica rilanciata su facebook, “se sei racchia devi startene a casa” e chi non approva certe cose “è invidioso”.
Le sue colleghe da molti Paesi vicini e lontani sono accorse a frotte per spartirsi la torta. Russe, Vietnamite, Africane, addirittura Latino Americane, Europee stanno passando un fine settimana di grandi affari.
Certo qualcuno si è chiesto come mai una repubblica che ha firmato il protocollo di Kyoto sulla riduzione dei gas serra e che si vanta di essere uno degli stati più ecologici del mondo ospiti un evento così inquinante e dissipatore di energia.
Dal carburante speciale usato dalle auto da corsa per percorrere i quasi 300 km, in diversi giri, sullo stesso circuito, alle luci impiegate per illuminare a giorno il percorso, all’aria condizionata usata per raffreddare gli hotel al massimo della loro capacità, l’impatto inquinante del Gran Premio di Formula Uno a Singapore si fa sentire, anche se solo per pochi giorni.
Incidentemente il 22 Settembre è arrivato a Singapore, dopo una navigazione di 1.600 miglia marittime (=2.500km), proveniente da Hong Kong, il catamarano Tûranor PlanetSolar.
Il nome, Tûranor, s’ispira al “Signore degli Anelli” di Tolkien e significa letteralmente il “Potere del Sole”.
Questo catamarano eco-compatibile, lungo 31 metri e largo 15, è stato varato la primavera scorsa nei cantieri tedeschi “Knierim Yachtbau” di Kiel e può accogliere sei membri d’equipaggio, più 200 passeggeri.
Costato 12,5 milioni d’euro, ha lasciato Monaco il 27 settembre 2010 con la benedizione del Principe e con l’obiettivo di circumnavigare per primo il globo utilizzando solo l’energia “solare”, ovvero l’elettricità prodotta esclusivamente da 537 mq di pannelli fotovoltaici con potenza massima di 60 kW a 1.600 giri che alimenta due motori elettrici.
Per trarre il massimo vantaggio dai raggi solari, Tûranor seguirà per trentaquattromila miglia una rotta equatoriale. Il team di PlanetSolar, guidato dal capitano francese Le Rouzic, circumnaviga il globo con i consigli utili di Météo France con il supporto e la competenza tecnica del HEIG-VD, un’università svizzera di scienze applicate specializzata in ingegneria. Per questo batte bandiera svizzera. Questa impresa vuole dimostrare che le attuali tecnologie volte a migliorare l’efficienza energetica sono affidabili ed efficaci e, dall’altro, far progredire la ricerca scientifica nel campo delle energie rinnovabili. PlanetSolar ha già reso possibili sviluppi tecnologici in molti campi, come la produzione di materiali compositi e strutture, e anche la produzione e lo stoccaggio di energia elettrica prodotta con cellule fotovoltaiche.
PlanetSolar è stato avviato dal trentottenne imprenditore svizzero ed eco-avventuriero Raphaël Domjan, in collaborazione con l’eco-imprenditore tedesca Immo Ströher.
Il primo iPhone è costato moltissimo; poi però è stato prodotto in serie ed il suo costo si e’ abbassato mentre le sue prestazioni miglioravano. Perché’ non sognare la possibilità di utilizzare l’energia solare per produrre elettricità e liberarsi dalla schiavitù del petrolio e dalla piaga dell’inquinamento?
L’Adriatico ed il Tirreno come due grandi autostrade pulite che liberano la Penisola dall’intasamento di mezzi pesanti. Certo per Terry De Nicolò deve essere difficile pensare ad una Lamborghini elettrica che non fa rumore.
da Singapore, Giovanni LOMBARDO