Cluj-Napoca: cantiere (religioso) a cielo aperto
Continua il viaggio di Silvia a Cluj-Napoca: dopo le statue e gli eroi e l’università, siamo arrivati al terzo giorno.
GIORNO 3
Terzo giorno e nuovi compagni di ostello. Basta con canadesi che parlano nel sonno e con le signore che mettono in crisi il tuo percorso di vita scarsamente umanitario: è tempo dei nudisti francesi e del coro di italiani. Il nostro terzo giorno è iniziato molto presto, diciamo verso le due di notte, con un meraviglioso coro di italiani che cantava tra gioia e disperazione, sicuramente in un lago di alcol, le profonde parole di trottolino amoroso dududadada… La colazione invece ci è andata di traverso nel fare la conoscenza dei nuovi compagni di stanza, una coppia di francesi con la passione per il dormire (non hanno fatto altro che dormire per due giorni di fila) e con una certa difficoltà a rimanere vestiti. Interessanti …
Cluj, cantiere religioso a cielo aperto
Una delle cose che ho trovato davvero interessanti di questa città è stata la strategia di sopravvivenza dei luoghi di culto, a dispetto del regime. Cluj vanta un numero incredibilmente alto di chiese, molte sono in costruzione, altre sotto restauro e la maggioranza convertite ad altri usi. Che sia un seminario gesuita, una chiesa cattolica o protestante di un qualche tipo, sinagoga o convento di suore, a Cluj ce n’è per tutti i gusti e la maggior parte è ancora in piedi perché è stata riconvertita. Si può camminare per la città senza accorgersi che tutti questi luoghi di culto in realtà sono biblioteche, musei, e soprattutto scuole. Nel caso delle chiese cristiane poi, hanno cambiato confessione in base a chi di turno era in favore e chi invece al bando (a quanto pare i gesuiti non li voleva nessuno perché troppo tendenti al complotto).
In generale, tutta Cluj è un cantiere a cielo aperto che dura da anni e specializzato in chiese. Non che la città non abbia abbastanza chiese per accogliere tutti i fedeli, e non è nemmeno per un incredibile fervore religioso ogni giorno in crescita! Ci è stato spiegato che è una sorta di risarcimento dello Stato alle varie Chiese, per tutto quello che è successo in passato. E così si passeggia per Cluj, dove tra un parco e una rotonda, dietro agli antichi bastioni o davanti a un parco giochi, vengono costruite maestose quanto spropositatamente grandi chiese a “mò di scusa.”
I giardini botanici e l’esperienza giapponese
Dopo una giornata in giro per Cluj, abbiamo deciso di fermarci a riposare ai giardini botanici. Con la primavera appena alle porte, purtroppo molti fiori non erano ancora del tutto in boccio, ma ne è valsa comunque la pena. E’ piena di laghetti e ruscelli che corrono per tutto lo spazio del parco, la parte più bella, oltre alle serre con le ninfee e varie piante tropicali, è la zona dei giardini giapponesi, tra specchi d’acqua che riflettono il cielo, ponticelli in legno rosso, piccole pagode e torii.
Passando dai giardini giapponesi all’esperienza giapponese definitiva, usciti dal parco abbiamo trovato nelle viuzze lì vicino quello che da fuori sembrava il più anonimo dei ristoranti giapponesi. Dentro invece era un pezzo di Giappone in miniatura. Siamo stati accolti da delle ragazze perfettamente vestite con kimono, trucco e parrucco degno di una maiko, che si sono inchinate salutandoci in giapponese. Per un attimo mi sono fermata a pensare se il personale lo assumevano in base ai capelli (lunghi e neri) e ai tratti dei viso più o meno orientali, o se semplicemente bastava una parrucca e del buon make-up. Il locale era molto elegante, in perfetto stile giapponese ovviamente, bianco brillante e in legno nero, insomma il posto ideale per chi è vestito con jeans e t-shirt. La cosa più fantastica? Le varie specialità della cucina nipponica veniva servite su grandi barche di legno!
Silvia La Mura