Voci dal Sud Sudan
Il Sud Sudan è nel caos: “Il problema non è solo Dinka contro Nuer. Le etnie del Sud Sudan sono 52…”. Voci dal Sud Sudan, voci da chi è rimasto. Come i 6 volontari del Cuamm-Medici con l’Africa che l’Ong ha deciso di lasciare in loco per restare accanto alla popolazione locale mantenendo aperti i servizi di cura e assistenza.
Per ridurre il rischio per gli operatori, il Cuamm ha comunque alleggerito la presenza negli ospedali di Yirol (Lake States) e di Lui (Western Equatoria), garantendo di rientrare in Italia a quanti si trovavano a termine servizio o avevano già programmato le ferie. Ma nel complesso, su 20 cooperanti, 6 restano sul campo. Ecco la loro testimonianza
“Lui è a circa 200 km ad ovest di Juba, il nostro è l’unico ospedale della “Great Mundri”, una mega contea che accorpa quelle di East Mundri, West Mundri ed Mvolo. E’ l’unico ospedale con una maternità in grado di offrire chirurgia ostetrico ginecologica a una popolazione di 150.000 persone e questo è un buon motivo per non abbandonare il campo senza essere rimpiazzati. Abbiamo inoltre l’unica chirurgia della zona ed ecco un altro motivo per restare – dichiara Paolo Setti Carraro, chirurgo in servizio a Lui – ll principale motivo di preoccupazione per noi è la presenza in zona di unità dell’esercito. Queste sono accorpate, abitualmente, in base all’etnia, il che non esclude che i ranghi militari prevedano posizioni di comando, in genere conquistate sul campo nel corso della guerra contro il Nord Sudan, affidate ad ufficiali di etnia diversa. In generale oggi si parla di Dinka contro Nuer, ma ricordiamoci che i Dinka sono composti da decine di gruppi tribali diversi, non sempre in buon rapporto tra loro e che le etnie del Sud Sudan sono 52. Si pone quindi un problema di catena di comando, di affiliazione politica (Macher, che è Nuer, ha alleati anche tra i Dinka ed altre etnie) e non solo di etnia tout-court”.