Russia, appello di Amnesty per i diritti
Diritti fondamentali “gravemente minacciati”. Questa la denuncia di Amnesty International, e non si sta parlando di qualche piccolo paese sperduto (e sarebbe un dramma comunque, va da sé), ma della Russia di Vladimir Putin. Della Russia ci siamo già occupati (leggi la guida per viverci e lavorarci o l’appello pro Pussy Riot), ma dodici mesi dopo la rielezione di Putin la situazione pare essere in continuo peggioramento. Diritti fondamentali come la libertà di espressione, riunione e associazione sono gravemente minacciati dall’introduzione di leggi che limitano le libertà civili e politiche.
Dalle multe eccessive per incontri pubblici “non autorizzati” alla legge che stigmatizza ulteriormente la comunità Lgbti in Russia, dalla campagna diffamatoria contro le organizzazioni non governative per i diritti umani – definite “agenti stranieri”- alle definizioni ampliate e vaghe di tradimento e spionaggio, dalla criminalizzazione alla persecuzione per il reato di “offesa alla sensibilità dei credenti”, queste leggi hanno un effetto congelante sulla società civile e la libertà in Russia.
Ecco il testo dell’appello che Amnesty International invita a firmare.
Egregio presidente Putin,
desidero esprimere la mia profonda preoccupazione per quanto sta accadendo nel suo paese. Negli ultimi due anni, le autorità russe hanno promulgato una serie di leggi che limitano la libertà di espressione, associazione e riunione. Queste leggi ostacolano il legittimo ruolo della società civile in Russia e soffocano l’iniziativa, la creatività e lo sviluppo delle associazioni.
Le disposizioni legislative in questione includono:
– un’ulteriore criminalizzazione della diffamazione punibile con multe ancora più pesanti, che inibiscono le critiche dei media e delle Organizzazioni non governative sui funzionari e sui rappresentanti politici;
– nuove e restrittive regole per le manifestazioni pubbliche con la comminazione di ammende molto elevate in caso di violazione, che creano un disastroso effetto sul diritto di riunione pacifica;
– una nuova e generica definizione legale di “tradimento” che potrebbe potenzialmente criminalizzare l’attivismo per i diritti umani;
– nuovi regolamenti per le associazioni non-profit e per le organizzazioni non governative. Quelle che ricevono finanziamenti da fonti estere e sono coinvolte in “attività politiche” (descrizione estremamente vaga che include attività di pressione e di influenza dell’opinione pubblica) sono obbligate a registrarsi e definirsi pubblicamente “agenti stranieri”, termine che in Russia è connotato in modo fortemente negativo. Nel caso ciò non avvenga l’organizzazione può essere chiusa e il suo leader perseguito con il rischio di essere anche imprigionato. Inoltre la legge impone nuovi gravosi obblighi alle Organizzazioni non governative;
– una legge che impone nuove pesanti multe per “la propaganda di relazione sessuali non tradizionali fra i minori” colpendo la comunità Lgbti le cui attività pubbliche organizzate dagli attivisti saranno definite fuori legge limitando così le attività delle organizzazioni, che saranno ulteriormente stigmatizzate e discriminate;
– una legge che criminalizza “le offese ai sentimenti religiosi dei credenti”, un altro tentativo di imporre alle persone cosa dire o non dire.
Queste leggi sono in contrasto con gli obblighi internazionali della Russia e con la sua Costituzione e pertanto devono essere abrogate.
Le chiedo di sostenere la libertà di associazione, di espressione e di riunione pacifica in Russia.
La ringrazio per l’attenzione.