La storia mai raccontata della Transilvania
Leggendo i manuali di storia romeni, fai fatica a trovare riferimenti sulla Transilvania. Nonostante trattino la storia dei tre principati romeni, poche pagine sono dedicate allo stato transilvano. Tutta l’attenzione degli autori si concentra sull’evoluzione della Moldavia e della Valacchia, le due entità statali romene che si sono sviluppate a est e a sud dei Carpazi a partire della prima metà del Trecento. Infatti non trovo nessuna difficoltà ad elencare i voivoda moldavi e valacchi, più o meno famosi. Sulla Transilvania, invece, faccio fatica a ricordare un voivoda. Nonostante lo stato transilvano fosse nato tre secoli prima degli altri due principati romeni, i manuali delle scuole stendono un imbarazzante silenzio sugli otto secoli della sua storia.
Non credo sia un caso che la Transilvania viene menzionata solo in relazione ai periodi di regno dei principi di (dubbia) origine romena come Iancu de Hunedoara (la cui madre era comunque una nobile ungherese). Ma credo che sia un tentativo di riscrivere la storia della Transilvania oppure, meglio, metterla sotto silenzio.
Chiunque abbia la curiosità di guardare l’elenco dei voivoda, principi e grandi principi transilvani a partire dall’anno Mille fino alla metà dell’ Ottocento può constatare con stupore che sui circa 150 nomi appena 5 sono chiaramente romeni. Lungo gli otto secoli di storia, lo stato transilvano fu guidato da principi romeni per meno di un ventennio, considerati tutti insieme.
Anche le altre istituzioni transilvane hanno poco a che fare con quelle esistenti in Moldavia e Valacchia. La dieta organizzata su modello occidentale limitava molto il potere dei principi e quasi tutti i suoi membri erano ungheresi oppure sassoni. I romeni furono per secoli esclusi dal potere e dalle istituzioni dello stato e la loro fede religiosa non riconosciuta, anzi oltraggiata. La statalità transilvana fu strettamente legata alla storia ungherese, molto più che a quella romena.
Addirittura per quasi duecento anni, la Transilvania permise la sopravivenza dello stato magiaro. Dopo la disfatta di Mohacs nel 1526 per mano dei turchi, l’Ungheria cessò di esistere come stato, essendo trasformata in provincia ottomana. La statalità ungherese sopravvisse all’ interno delle istituzioni del principato transilvano.
Tutto questo porta ad una conclusione logica, molto scomoda per i romeni: Transilvania fu per ottocento anni uno stato ungherese. Tutte le discussioni su chi abitava prima queste terre le trovo inutili ai fini di decidere fino dove può arrivare l’autonomia che deve essere riconosciuta ai magiari transilvani. Come nessuno può contestare la legittimità della scelta presa nel 1918 della maggioranza dei romeni transilvani di unirsi alla Romania, così nemmeno otto secoli di storia possono essere cancellati.
Far comprendere la vera storia della Transilvania aiuterebbe molto a smussare i toni nazionalistici romeni e magiari e permetterebbe affrontare le discussioni sul futuro della regione con più pacatezza.
Teodor Amarandei
Leggi i Racconti transilvani di Teodor