Il giardino che non c'è più
A Padova c’era un giardino che ora non c’è più. I volontari che lavoravano nell’area sono arrabbiati con il Comune. E questa è la lettera di Matteo Lenzi che ci spiega la situazione
Lunedì mattina operai mandati dal Comune di Padova sono intervenuti nel Parco Didattico dell’ex Macello addetti con macchinari pesanti che hanno abbattuto indiscriminatamente, triturato e asportato circa l’80% del verde: erba, arbusti e alberi. Ora oltre metà dell’area del parco dove prima c’era un bellissimo bosco naturale, è stato trasformato con un blitz di poche ore in una distesa di terra battuta. La CLAC (la comunità di asssociazioni che si trova allex macello) era informata sulle piante da abbattere (7 alberi, che sono paradossalmente tra i pochi lasciati intatti da questo intervento): il 17 aprile 2013 abbiamo partecipato con la CLAC al sopralluogo assieme a due tecnici del Settore Edilizia Pubblica del Comune: in quell’occasione abbiamo rappresentato ai tecnici del Comune la peculiarità del luogo.
I tecnici del Comune in quell’occasione ci hanno ampiamente assicurato che quando fossero intervenuti avrebbero osservato tutte le precauzioni possibili per non danneggiare gli arbusti e il sottobosco ma soprattutto che, in ogni caso, “prima di intervenire” ci avrebbero avvertiti in modo da darci la possibilità di assistere e guidare gli operai in questa operazione delicatissima. Ma così non è stato: nè la CLAC, nè la Commissione Ambiente e Territorio, che ha potere consultivo sugli interventi sulle uniche due aree vincolate di Padova, cioè l’ex macello e l’area degli Scrovegni, sono state avvisate, e il parere della Commissione, che auspicava un intervento mirato alle sole piante da abbattere e non invasivo, è stato rispettato.
Il Parco Didattico dell’ex Macello di Via Cornaro è ora ridotto ad un tre quarti di deserto di terra e solo un quarto è stato per ora risparmiato (insieme agli alberi che andavano effettivamente abbattuti perchè malati, che sono invece stati lasciati intonsi). Abbiamo già inviato una lettera ai responsabili dell’azione
distruttiva e alla Soprintendenza ai beni paesaggistichi, dato che si tratta di un’area vincolata. Mercoledì il Settore Verde ha fatto bloccare i lavori (che erano stati fatti dal settore edilizia sotto l’ideazione del loro capo settore Gennaro). Nei prossimi giorni insieme alle altre associazioni della CLAC chiederemo conto all’amministrazione di quanto ha combinato e cercheremo di capire il perchè di questa azione che oltre a danneggiare l’area, vanifica quasi totalmente il censimento delle specie arboree compiuto dai nostri volenterosi esperti di botanica questa primavera, e di fatto spreca i fondi investiti dal Comune, che questo inverno aveva commissionato ad una ditta una mappatura degli alberi e la valutazione sulla loro pericolosità.
Nei prossimi giorni insieme alle altre associazioni individueremo modi per recuperare la situazione e far sì che l’ammnistazione si asssuma la responsabilità dell’azione e si attivi per riparare i danni fatti, anche se sappiamo bene che il Parco non potrà tornare alla sua vitalità in breve tempo.
Matteo Lenzi