Viaggio in Thailandia, da turista a "cooperante per caso"
“Non so dire quando ho deciso di fare questo viaggio. Sapevo solo che presto o tardi il mio ben pagato posto di lavoro nell’industria mi avrebbe reso prigioniero, schiavo di quella prevedibile sicurezza di una vita troppo regolata che finisce per uccidere la mente”. Erwin Reisinger ha ventun anni quando parte per la Thailandia. L’idea è di rimanere via un mese. Quando tornerà ne saranno passati sei. Dopo aver visitato da solitario viaggiatore zaino-in-spalla la città di Bangkok e alcune delle più note località turistiche del paese, decide di dirigersi verso nord, dove nessuno dei suoi compagni di avventura sembra interessato ad andare.
Arriverà a Mae Sot e avrà bisogno di qualche tempo prima di accorgersi che la sua intenzione di affittare una stanza senza aria condizionata, senza ventilatore e assolutamente economica l’ha portato dritto nel quartiere dove vivono migliaia di persone fuggite dalla repressione militare in atto in Birmania. La stessa repressione che ha portato in carcere Aung San Suu Kyi. A Mae Sot Erwin otterrà di poter insegnare inglese ai bambini birmani che frequentano la Yaung Chi Oo School, anche se in seguito sarà costretto ad ammettere di aver imparato dai suoi ospiti molto più di quanto ha insegnato. Alla fine tornerà a casa.
Dopo essersi chiesto se rimanere per tutta la vita a Mae Sot, Erwin dovrà optare per il no. “Alla fine mi sono reso conto che io non appartengo a questo posto. Non sul lungo periodo. Per quanto tempo potessi decidermi a restare, rimarrei comunque uno straniero”. Erwin Reisinger torna a casa, a Graz in Austria, ma la sua vita è profondamente cambiata. Come, lo racconta nel suo libro “Jenseit des Laecheln”, “Al di là del sorriso”, Liber Libri Verlag (in lingua tedesca, 166 pagine, 17,80 euro). Nato a Wolfsberg in Carinzia nel 1978, Erwin Reisinger ha studiato musica e basso a Graz e Linz. E’ compositore, musicista e paroliere. Info: http://www.erwin-r.com/
Silvia Fabbi