Vienna, la magia del Ballo dell'Opera
Uno degli eventi mondani più attesi a Vienna è il Ballo dell’Opera, che quest’anno si è tenuto giovedì 7 febbraio. L’apertura, come sempre, è stata affidata alle debuttanti, rigorosamente vestite di bianco, poi i ballerini dell’Opera ed i cantanti lirici Valentina Nafornita e Adam Plachetka hanno deliziato il pubblico finché tutti si sono uniti alle danze aspettando l’alba tra abiti fruscianti e frac. Una debuttante è crollata a terra per la stanchezza e la tensione e poi è stata seguita da tre signore ed altre sei debuttanti, ma sembra che pure lo svenimento faccia parte della tradizione. La serata è stato seguita in diretta sulla rete nazionale ORF da più di 1,5 milioni di telespettatori ed ha fruttato alle casse dell’Opera ben 3,5 milioni di euro. Gli occhi di molti austriaci erano puntati su quei 5000 fortunati o facoltosi che avevano potuto varcare la soglia dell’Opera, per l’occasione coperta da un avancorpo rosso, ma magari senza nemmeno immaginare che buona parte di quell’élite doveva seguire lo spettacolo da schermi posti in sale secondarie, perché non aveva trovato posto nell’enorme teatro.
In realtà, l’attenzione del pubblico e dei patiti di gossip ricade generalmente sugli ospiti stravaganti che il riccastro ed anziano Richard Lugner invita nel suo palco. Forse ricorderete che qualche anno fa il suo nome raggiunse le cronache italiane per aver ospitato quella Ruby nota per le attribuite parentele egiziane e per un processo ancora in corso. Quest’anno, molto più modestamente, le dame che hanno accompagnato Lugner erano il premio oscar Mira Sorvino e la nostra diva ultraottantenne Gina Lollobrigida. La scena è stato loro rubata, però, dall’eccentrico stilista tedesco Harald Glööckler, la cui mise non poteva passare inosservata, e che aveva al braccio una vera principessa di Sassonia, Xenia Florence Gabriela Sophie, per l’occasione “mascherata” da Sissi. A sorpresa è comparsa anche il premio oscar Hilary Swank, oltre ad uno stuolo di personaggi dello spettacolo e della politica noti solo agli austrofili (ossia perlopiù sconosciuti pure alla sottoscritta che evita la tv).
Non sapendo più cosa dire su uno degli eventi più frivoli della vita viennese e che quest’anno non ha riservato alcuno scandalo, lo Standard ha intervistato il sociologo nonché professore di antropologia all’università di Vienna, Roland Girtler. Riassumendo l’analisi dell’antropologo, gli Austriaci seguono con curiosità il Ballo dell’Opera per vedere chi sia la gente che conta e per invidia di quelli che possono prendervi parte. Tra le centinaia di balli che ogni inverno animano Vienna, questo è così importante perché conserva il fascino dell’aristocrazia imperiale. Le dimostrazioni di protesta davanti all’Opera in concomitanza con il ballo sono l’ultima eredità dal ’68, ma mancando i simboli tradizionali di nobiltà, militari ed industriali, i giovani d’oggi protestano giusto per dire di esserci. Al nostro tempo la gente dovrebbe protestare contro le banche ma sarebbe troppo generico. Pure Karl Marx, padre del socialismo, era sposato con una nobildonna e probabilmente avrebbe partecipato volentieri al Ballo dell’Opera. Lasciamo agli Austriaci questa divertente tradizione che rompe la monotonia quotidiana.
Foto e dati da Der Standard (link)
Lidia Pittarello
P.S. Questo leggero post sarà probabilmente il mio ultimo contributo da “corrispondente” a Vienna. Tra poco più di un mese mi trasferirò a Bruxelles per un nuovo lavoro. Il diario, però, non smetterà di esistere: oltre a continuare a riportare le principale notizie da Vienna (un modo per me per non sentirne troppo la nostalgia), potrò integrare con qualche impressione dal mio nuovo Paese-ospite, talmente pieno di connazionali e così ben collegato all’Italia da sembrare più Confine Vicino dell’Austria!