Emergenza spazzatura in Svezia
Emergenza spazzatura in Svezia. No, non aspettatevi cumuli di rifiuti in fiamme lungo le vie di Stoccolma. Il paese scandinavo rappresenta ancora un modello da imitare. Grazie a un sistema di gestione ad alta efficienza, la maggior parte degli scarti domestici può essere infatti recuperata o riutilizzata. Tuttavia, proprio a causa di questa sua alta capacità, la Svezia non genera la quantità di rifiuti necessaria per alimentare gli inceneritori che producono calore ed energia.
Secondo i dati forniti da Eurostat, solo l’1% dei rifiuti prodotti dalle famiglie svedesi finisce in discarica, un valore eccezionale rispetto al 38% medio dei paesi europei. La Svezia è così costretta a importare circa 800mila tonnellate di rifiuti dal resto d’Europa ogni anno da utilizzare nelle proprie centrali elettriche. Gran parte del materiale proviene dalla Norvegia. Questo permette di soddisfare il programma nazionale di waste-to-energy, che ha l’obiettivo finale di trasformare i rifiuti in calore ed elettricità.
Come riportato da Public Radio International, la Norvegia vende una parte della sua spazzatura piuttosto che bruciarla direttamente. È più economico, anche se le ceneri residue e le sostanze inquinanti le vengono restituite. La Svezia investe una certa quantità di denaro pubblico, ma così facendo è all’avanguardia per quanto riguarda l’efficienza energetica. Il bruciamento dei rifiuti permette il funzionamento del teleriscaldamento, il processo con cui viene distribuito il calore pompando acqua riscaldata nei tubi degli edifici residenziali e commerciali. La Svezia prevede infine severi standard per limitare le emissioni degli impianti di incenerimento, che sono effettivamente diminuite grazie allo sviluppo tecnologico e a una migliore raccolta differenziata.
Oltre alla Norvegia, la Svezia ha recentemente posto la sua attenzione su Bulgaria, Romania, Italia e paesi baltici come opzioni possibili per l’acquisto di rifiuti. Si tratta di una risorsa preziosa. Vogliamo davvero svenderla o buttarla via?
Antonio Pilello
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