Scontro di civiltà e resistenza passiva

La mappa delle proteste nei paesi islamici, la conta dei morti, le ambasciate assaltate. I telegiornali, il muro di notizie del web ci daranno per qualche ora il brivido di un ritorno (in tanti lo auspicano, in tanti lo vogliono) allo scontro di civilta’. Siamo e verremo invasi per qualche ora (poche speriamo) da un’orgia di immagini, bandiere Usa bruciate, bandiere nere dell’islam radicale issate.

Un bel contesto narrativo che spinge a schierarsi e banalizzare: Occidente civile di qua, Sud del mondo di la’. Una lettura in cui ricomporre le fratture con gli amici democratici israeliani assediati dai barbari, e in cui crogiolarci per qualche ora con qualche stereotipo. La narrazione ha una forza sempre piu’ potente dell’analisi, e’ pure inutile mettersi a discutere.

E allora, visto che religioni e film idioti (quello su Maometto che ha scatenato le proteste ma che non e’ altro che un pretesto) c’azzeccano poco con questa storia, visto che i fattori del Cairo sono diversi da quelli di Beirut ed e’ meglio raccoglierli con calma, quello che AND vi suggerisce oggi e’ un atto di resistenza passiva: chiudere le pagine con l’aggiornamento minuto per minuto, dare giusto una letta ai quotidiani. Le sirene non ci avranno. 

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