Le foto della scomparsa di Berlino Est

Dopo che il muro di Berlino crollò, quasi 23 anni fa, molti quartieri dell’ex Germania dell’Est iniziarono a cadere in rovina. L’artista e fotografa Sarah Schönfeld, cresciuta a Berlino Est, nel quartiere di Lichtenberg, quel declino l’ha documentato con la fotografia, in parte come un modo per dire addio al passato.

Sarah Schönfeld aveva 10 anni quando il Muro di Berlino venne abbattutto. Nei due decenni successivi, gli edifici nella Berlino Est, dove l’artista aveva trascorso la sua infanzia, iniziarono lentamente a scomparire.

Profondamente influenzata dal processo, Sarah Schönfeld ha deciso di rivisitare, con la sua macchina fotografica e nel corso del tempo, i luoghi del suo passato, con l’intento di documentare gli edifici abbandonati e le rovine.
Un primo passo che le ha poi permesso di servirsene come ispirazione per una serie principale di scatti, che sono la documentazione impressionante del degrado e della perdita.

Le fotografie di Sarah affrontano spesso temi che ruotano attorno alla memoria. Parte del suo lavoro è attualmente esposto in un’ampia mostra ad Amburgo, dal titolo “Lost Places. Sites of Photography”.

Ciò che inizialmente ha colpto Sarah Schönfeld, e l’ha spinta poi ad indagare il decadimento di Berlino Est, è stata la scomparsa improvvisa di quello che era stato il suo asilo: “Ha lasciato il posto al parcheggio di un supermercato. Ho visto quel che è successo e mi ha colpita” – racconta la fotografa.

Il legame con vecchie fotografie della sua infanzia ha portato Sarah, dopo la riunificazione, a tornare più volte nella sua scuola. É così che si è resa conto di come, nel corso degli anni, molti dei luoghi che aveva vissuto prima del crollo del Muro stavano cadendo in rovina. “Ad un certo punto ho preso la mia macchina fotografica, ed è così che è nata questa serie” – continua.

Nessuno dei luoghi della sua infanzia è sopravvissuto all’abbattimento o al degrado, ma continuano ad esistere nella sua fotografia. L’artista vive la loro scomparsa come una morte: ”É un po’ come la sensazione che si prova ad un funerale – racconta – quel senso di stupore di fronte a qualcuno che da un giorno all’altro non c’è più”.

Non sono solo i luoghi dell’infanzia più personale di Sarah a far parte della sua serie di fotografie, l’asilo, la scuola, la piscina, ma anche i luoghi “ufficiali”, come il Palazzo della Repubblica, il Palazzo del Parlamento della RDT, perché stabilire un nesso tra i due fa parte della storia.

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