L’Utopia di Vittorio Arrigoni al Terra di Tutti film festival
Il Terra di tutti film festival scalda i motori: film e documentari dal sud del mondo per tre giorni, dall’11 al 14 ottobre, a Bologna. Sono 236 i video iscritti alla rassegna che porta alla ribalta le storie e i luoghi dimenticati da mass media, con documentari e reportage su migrazioni e nuove povertà, lotte per i diritti e accesso alle risorse, tutela della biodiversità.
Appuntamento dall’11 al 14 ottobre al cinema Lumière con eventi e anteprime tra cui Vik Utopia, il documentario di Anna Maria Selini sull’omicidio di Vittorio Arrigoni. I respingimenti dei migranti africani nel canale di Sicilia, le voci degli orfani del Mozambico, i videoclip realizzati dai giovani detenuti del carcere minorile del Pratello. Per il sesto anno le telecamere del Terra di Tutti Film Festival, il festival di documentario e cinema sociale dal sud del mondo organizzato dalle ong Cospe e Gvc, gettano una luce su conflitti, luoghi e personaggi trascurati dai media mainstream. Appuntamento da giovedì 11 a domenica 14 ottobre con proiezioni, convegni, eventi culturali e nuove collaborazioni con rassegne italiane e internazionali.
“Abbiamo attraversato una fase di cambiamenti epocali – dichiarano Jonathan Ferramola di Cospe e Stefania Piccinelli di Gvc, direttori del TTFF – e l’abbiamo vissuta attraverso i documentari sociali che fotografano, senza censure e senza filtri, l’emergenza di nuove povertà, la difesa di territori e beni comuni dalle fameliche ingordigie delle multinazionali, le migrazioni di popoli e idee. Il festival porta sugli schermi del Lumière centinaia di storie e biografie di cittadini, associazioni e movimenti che resistono, si mobilitano, si difendono e si raccontano, dai più sperduti e sconosciuti angoli del pianeta. E ad assistere a queste storie, ci sono ogni anno migliaia di spettatori mossi dalla voglia di sentirsi, una volta di più, cittadini del mondo e partecipi di una grande comunità planetaria”.
Tra i 236 video iscritti al concorso del TTFF, giunti da 30 Paesi del mondo (il programma sarà disponibile a settembre sul sito http://www.terradituttifilmfestival.org), anche Vik Utopia, il documentario di Anna Maria Selini sull’omicidio di Vittorio Arrigoni che sarà proiettato in anteprima al Lumière a un anno dalla scomparsa dell’attivista umanitario. Palestina in primo piano anche in Tomorrow’s land di Andrea Mariani e Nicola Zambelli, dedicato alla situazione della West Bank e dei territori occupati.
Le violenze e i soprusi contro i migranti sono al centro di Mare chiuso, in cui Andrea Segre e Stefano Liberti hanno raccolto i tragici racconti degli africani giunti sui barconi fin nel canale di Sicilia e qui respinti dall’Italia verso la Libia. Originale, spesso dimenticata, ma con forti richiami alla contemporaneità è invece l’emigrazione raccontata da Enrico Montalbano e Laura Verduci in Kif kif – siciliani di Tunisia, dedicato alla memoria degli italiani in Maghreb.
Piccole sfide quotidiane contro il degrado urbano e visioni di un altro mondo possibile si ritrovano in Langhe Doc – storie di eretici nell’Italia dei capannoni di Paolo Casalis, mentre non mancherà, per il terzo anno consecutivo, il videoclip sulla Costituzione girato dai ragazzi dell’istituto penale minorile del Pratello, Prove costituenti 3, per la regia di Agnese Mattanò.
Sugli schermi del Lumière anche i film fuori concorso provenienti da collaborazioni consolidate, come quella con il festival di Maputo in Mozambico, che quest’anno offre opere d’animazione come Meninos de parte nenhuma di Isabel Noronha e Vivian Altman, in cui quattro piccoli orfani si raccontano nei propri disegni o The change di Fabian Ribrezzo, in cui un villaggio che vive in perfetta armonia con la natura viene stravolto dall’apparizione di un misterioso artefatto di ferro.
Tra le novità dell’edizione 2012, l’arrivo sugli schermi del Lumière delle storie Glbt mutuate dalla rassegna bolognese Gender Bender, di cui il TTFF ospiterà una proiezione speciale in occasione del trentennale del gay e lesbian center Il Cassero. Del tutto inedita anche una rete di gemellaggi stretta con numerosi festival italiani, tra cui “Tutti nello stesso piatto” di Trento, da cui sono in arrivo film sulla tutela delle risorse, l’agricoltura biologica e la cultura del mangiare genuino e il “Festival delle Terre” di Roma che offrirà opere su ambiente, climate change e biodiversità. Da Piacenza verranno poi i cortometraggi di “ConCorto”.
Tra i temi in primo piano le foreste, alla cui tutela saranno dedicati una sessione tematica di proiezioni e un convegno organizzato insieme al festival Human Rights Nights. In collaborazione con la Regione Emilia-Romagna si svolgerà invece l’appuntamento internazionale per approfondire i temi della lotta all’Aids.
I video che verranno selezionati per il concorso potranno competere per tre riconoscimenti: il Premio per la miglior produzione italiana, assegnato dalla giuria di qualità del TTFF; il Premio per la miglior produzione internazionale, consegnato da una giuria composta dai membri del Consiglio dei cittadini stranieri e apolidi della Provincia di Bologna e intitolato alla memoria di Cheikh Sarr (in collaborazione con il festival “Segnali di pace” organizzato dalla Provincia di Bologna per il mese della pace) e il Premio speciale intitolato alla memoria di Benedetto Senni, cooperante, e dedicato ad Africa, sviluppo sostenibile, agricoltura e lotte per la terra.