Elezioni in Egitto, lo scontro tra i centri di potere
Nuovo appuntamento con la rubrica settimanale a firma di Giuseppe Acconcia – autore per Infinito edizioni del libro dal titolo “La primavera egiziana” – a commento delle elezioni presidenziali egiziane. Si tratta di elezioni delicatissime e storiche che abbiamo deciso di seguire con la massima attenzione grazie alla conoscenza e alla grande sensibilità giornalistica di Acconcia, che ha seguito da piazza Tahrir la primavera egiziana rischiando in prima persona. di Giuseppe Acconcia ©Infinito edizioni 2012 – Si consente l’uso libero di questo materiale citando chiaramente la fonte
Centinaia di migliaia di sostenitori dei Fratelli musulmani sono scesi in piazza Tahrir per festeggiare la vittoria del loro candidato, il docente di ingegneria Mohammed Morsy. Secondo Libertà e giustizia, Morsy avrebbe vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali con il 52% dei voti. Tuttavia, il comitato di Ahmed Shafiq contesta il risultato elettorale e dichiara la vittoria dell’ultimo primo ministro nominato da Hosni Mubarak. L’Egitto vive giorni di grande tensione politica.
È in atto un vero e proprio scontro tra centri di poteri. La dichiarazione costituzionale rilasciata dal Consiglio supremo delle forze armate ha svilito i poteri del presidente della Repubblica di fatto soggetto ai veti dell’esercito. D’altra parte, la sentenza della Corte costituzionale del 14 giugno scorso aveva determinato lo scioglimento del Parlamento. Secondo i Fratelli musulmani si è trattato di un vero e proprio golpe costituzionale. Dal canto loro, i socialisti, vicini a Hamdin Sabbahi, hanno boicottato il secondo turno delle elezioni presidenziali e si preparano ad un’alleanza politica con Mohammed el-Baradei in vista di nuove elezioni parlamentari.
Infine, peggiorano le condizioni di salute di Hosni Mubarak, l’ex presidente egiziano dimessosi l’11 febbraio 2011. È stato trasferito d’urgenza dopo un ictus all’ospedale militare di Tora. Mubarak il due giugno scorso era stato condannato all’ergastolo, insieme al ministro degli interno Habib el-Adli, per aver ordinato di sparare contro i manifestanti. Erano stati assolti invece i suoi figli Alaa e Gamal, implicati in altre vicende giuridiche e sei alti dirigenti della polizia egiziana. Le rivolte, scoppiate il 25 gennaio 2011, vivono una fase critica. Lo scontro tra Fratelli musulmani ed esercito potrebbe lascia sempre meno spazio alle richieste dei giovani rivoluzionari.
Dal Cairo, Giuseppe Acconcia
(“La primavera egiziana”, Infinito edizioni, 2012, pagg. 157, € 13,00) http://stradedellest.blogspot.co.uk/
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