I 50 anni di Dolomiti Superski: la storia del circuito sciistico nato nel 1974
L’atto ufficiale fu firmato il 14 novembre 1974: è quella la data di nascita di Dolomiti Superski, il circuito sciistico che oggi rappresenta la destinazione turistica alpina più grande al mondo. Sono passati 50 anni. Quel giorno, di fronte a un notaio di Brunico, in provincia di Bolzano, si presentarno i sei rappresentanti dei già esistenti consorzi funiviari delle zone di Cortina d’Ampezzo, Plan de Corones, Alta Badia, Val Gardena-Alpe di Siusi, Val di Fassa-Carezza e Arabba. All’inizio i vari gestori, insediati in 12 valli del territorio dolomitico, erano riuniti in un’associazione denominata Superski Dolomiti e poi, dall’ottobre 1984, in Federconsorzi Dolomiti Superski.
Non tutto però conoscono la storia di questo circuito che tutti gli appassionati di sci conoscono. L’ideazione risale al 1973, ma già nel decennio precedente c’erano stati dei tentativi di unificare i comprensori dedicati agli sport invernali sulle Alpi. Anche la formula di questo sodalizio è poco nota: Dolimiti Superski infatti riunisce società impiantistiche gestite autonomamente, che perseguono finalità comuni quali la fruibilità degli impianti di risalita e delle piste da sci presenti sul territorio con un unico skipass, senza confini tra le singole zone, nonché la promozione turistica congiunta del territorio dolomitico.
I numeri
Oggi il circuito comprende 1.200 chilometri di piste e 450 impianti di risalita, utilizzabili con un unico skipass in inverno, e 140 impianti aperti, 10.000 chilometri di sentieri escursionistici segnati, 450 chilometri di trails dedicati alle MTB in tutte le valli dolomitiche, fruibili con un unico lift pass. La Federconsorzi Dolomiti Superski ha il compito di gestire tutto il sistema di vendite skipass comune e la relativa distribuzione degli introiti, di curare l’aspetto tecnico del controllo degli accessi agli impianti e di realizzare le misure di marketing comune a livello regionale, nazionale e internazionale. Inoltre, Dolomiti Superski rappresenta il sistema impiantistico delle Dolomiti verso l’esterno e i rapporti con gli enti territoriali delle tre Province a cui fa capo il territorio della Federconsorzi. Dolomiti Superski non possiede né impianti di risalita, né piste da sci o altre infrastrutture, che fanno invece capo alle singole società funiviarie consorziate a livello vallivo. Negli anni, il raggio d’azione si è ampliato anche alla stagione calda, che comprende parte della primavera, l’estate e buona parte dell’autunno, diventando Dolomiti Supersummer.
Gli inizi del turismo sugli sci
Sulle Dolomiti si scia già dalla fine dell’Ottocento. I primi turisti invernali sono i rappresentanti delle nobiltà asburgiche, tedesche e inglesi. Naturalmente l’infrastruttura dei trasporti è inesistente e lo sci viene praticato più nella forma dell’odierno scialpinismo o addirittura i pendii, rigorosamente ricoperti di neve non battuta, sono scalati a piedi, con gli sci in spalla.
Per raggiungere una maggiore comodità nelle risalite, bisogna attendere la costruzione delle prime teleferiche in ambiente montano, che agli inizi erano più di vocazione estiva, per il mero trasporto di persone. Le prime tratte costruite furono la Bolzano-Colle, la Lana-Monte San Vigilio e la Cortina-Pocol. Nei primi anni ’30 del Novecento arrivano le slittovie in Alta Badia, in Val Gardena e all’Alpe di Siusi, per poi lasciare il posto ai primi skilift a traino, tecnologia impiegata ancora oggi.
Ma il primo grande salto di qualità tecnologico si ha nell’immediato dopoguerra, quando nel 1946 fa la sua apparizione al Col Alt di Corvara la prima seggiovia monoposto omologata in Italia. In seguito, il sistema dilaga e diventa la tecnologia leader per il trasporto degli sciatori.
Il secondo salto innovativo ha luogo nel 1978 con l’avvento dei primi impianti ad agganciamento (o ammorsamento) automatico in Italia, ancora nelle Dolomiti, con la seggiovia triposto Miara di San Vigilio di Marebbe. Da qui, il passaggio alle cabinovie ad agganciamento automatico e più avanti, agli impianti di ultima generazione come i 2S, 3S, Funifor, è stato continuo e spesso i primi impianti di nuovo tipo sono entrati in funzione proprio sulle Dolomiti.
Il pioniere Erich Kostner
L’idea di riunire in un certo qual modo le diverse zone sciistiche in attività sulle Dolomiti nasce già negli anni ’60, quando un gruppo di operatori del settore turistico cercano di trovare un comune denominatore in questo senso. L’ostacolo che si rivelerà insormontabile in questa prima fase sarà il fatto che il territorio preso in considerazion, è troppo vasto ed eterogeneo, comprendendo anche il Lago di Garda.
Nel 1973, alcuni imprenditori del settore impiantistico e uffici per il turismo riprendono l’idea e presentano al pubblico una cartina del territorio riportante tutti gli impianti di risalita e le piste da sci dell’epoca operanti sulle Dolomiti. Il pubblico si aspettava però di più di una semplice cartina geografica e così, solo un anno dopo, nel 1974, viene fondato il Superski Dolomiti, che permette di utilizzare tutti gli impianti di risalita aderenti, con un unico skipass.
Il tutto ebbe inizio da un’idea di Erich Kostner, pioniere funiviario di Corvara in Alta Badia, ben presto condivisa con i suoi colleghi delle valli limitrofe e trovandovi terreno fertile. Ecco il racconto che ne fece Fiorenzo Perathoner, presidente del consorzio dal 2000 al 2008, in occasione del trentesimo anniversario della fondazione del circuito: “Il Signor Erich Kostner mi chiamò al telefono e mi propose di incontrarci per discutere di una sua idea. Ci trovammo qualche giorno dopo all’ Hotel Posta a Corvara. Erano presenti all’incontro Erich Kostner, Ugo Illing, Erich Kastlunger, Gottfried Declara, Paolo Fosco, Franz Perathoner e naturalmente il sottoscritto. Il signor Kostner ci informò che era ora di trovare una soluzione per i frequentatori della Sellaronda che erano costretti a prendere in mano ad ogni impianto il portafoglio per pagare il biglietto. Illustrò la sua idea, che era quella di trovare un accordo per creare uno skipass unico per gli impianti di risalita delle quattro valli intorno al Gruppo del Sella. L’incontro ebbe esito positivo ed anche i convenuti che non avevano impianti coinvolti nella Sellaronda si dichiararono favorevoli, e così si partì per realizzare l’ambizioso progetto”.
Il passo successivo fu quello di presentare la cartina unificata degli impianti e delle piste delle Dolomiti nel 1973, per passare poi all’unificazione degli skipass nella stagione invernale 1974/75, che fu la prima di Superski Dolomiti. Naturalmente, per mettere in piedi un progetto di queste dimensioni, serviva una persona che fungesse da motivatrice e trascinatrice e ben presto venne fatto il nome di Gianni Marzola, imprenditore funiviario gardenese di adozione, molto noto in tutto il circondario, entusiasta del progetto, carismatico e grande “networker” con contatti e conoscenze nelle sfere più alte a livello nazionale e internazionale. Gianni Marzola fu eletto Presidente di Superski Dolomiti e rimase in carica per ben 26 anni, imprimendo fortemente il suo carattere alla grande organizzazione turistica invernale delle Dolomiti.
Gianni Marzola
I primi sviluppi
Nel 1974, al nuovo carosello sciistico delle Dolomiti, aderiscono 250 impianti di risalita dislocati in 6 valli delle Dolomiti, tra cui quelle che oggi formano il circuito della Sellaronda e parte del Giro della Grande Guerra: Cortina d’Ampezzo, già sede dei Giochi Olimpici invernali del 1956 e in attesa dei Giochi di Milano-Cortina del 2026, Plan de Corones e Alta Badia, da sempre in prima linea nel campo dell’innovazione tecnologica nonché sede di gare di Coppa del Mondo di sci alpino, Val Gardena/Alpe di Siusi, teatro dei Campionati del Mondo di sci alpino nel 1970 e assegnataria dell’edizione 2031, Val di Fassa, anch’essa nel frattempo sede di Coppa del Mondo di sci e skicross e infine Arabba, la località più in quota delle Dolomiti.
In questa fase, gli sciatori hanno a disposizione ben 740 chilometri di piste. Il primo presidente della nuova organizzazione, che manterrà la sua prima sede a Cortina d’Ampezzo fino alla fine del 1979, sarà Gianni Marzola, milanese di nascita e gardenese (Selva Gardena) di adozione, che ricoprirà questo incarico di grande responsabilità per ben 26 anni. Gli subentra nel 2000 Fiorenzo Perathoner di Canazei, che a sua volta lascerà il posto a Sandro Lazzari, anch’egli milanese trapiantato a Selva Gardena, nel 2008. Nei primi anni sarà Bepi Majoni, segretario del Consorzio Impianti di Cortina, a svolgere le funzioni basilari della gestione della nuova associazione. Tra i soci fondatori dell’allora Superski Dolomiti c’era anche Franz Perathoner di Selva Gardena, che, a partire dal 1979 ricopre l’incarico di Direttore Generale di Dolomiti Superski fino alla fine del 2012, per passare poi il testimone all’attuale Direttore Generale, Thomas Mussner.
Ampliamento e consolidamento
Un anno dopo la fondazione, nel 1975, il circuito si allarga con l’ingresso degli impianti dell’Alta Pusteria (oggi 3 Cime Dolomites), portando gli impianti disponibili da 250 a 306. Nel 1976, l’ampliamento avviene a sud e a est, con la Val di Fiemme/Obereggen e San Martino di Castrozza. Si raggiunge così il numero di 347 impianti e 930 chilometri di piste.
La Valle Isarco (oggi Rio Pusteria-Bressanone), con le sue zone sciistiche Plose, Jochtal e Gitschberg, si aggrega nel 1979, facendo crescere l’offerta delle piste a 1.000 chilometri. Nel 1984 è la volta di Tre Valli (oggi Alpe Lusia-San Pellegrino), che con il distacco dalla Val di Fassa diventa valle indipendente di Dolomiti Superski, mentre nel 1993 entra anche il comprensorio sciistico Civetta. I chilometri di pista diventano 1.200 e gli impianti 450. Nel 2000, anche la Marmolada diventa membro della destinazione sciistica Dolomiti Superski.
Nel 2009, le Dolomiti entrano a far parte del Patrimonio Mondiale UNESCO, un riconoscimento che ha ulteriormente spinto il prodotto turistico “Dolomiti” a livello internazionale.
Le celebrazioni dei 50 anni
Per celebrare il primo mezzo secolo di Dolomiti Superski, un comitato organizzatore interno ha approntato un nutrito programma di manifestazioni in tutte le 12 valli consorziate. Si inizia a Cortina d’Ampezzo, prima sede dell’allora Superski Dolomiti, il 24 agosto 2024, dove si festeggeranno anche i 100 anni dall’apertura del primo impianto di risalita nella Regina delle Dolomiti. Oltre alle autorità locali, i rappresentanti del Consorzio Impianti a fune Cortina Skiworld e di Dolomiti Superski, sarà coinvolta anche la popolazione locale. Anche il 14 novembre, giorno della firma dell’atto costitutivo, è previsto un evento i cui dettagli non sono ancora stati comunicati. Maggiori informazioni si trovano sul sito di Dolomiti Superski.
Enrosadira di Daniele Basso, ph SCeretti
La scultura Enrosadira
Il simbolo del cinquantenario è una scultura, creata dall’artista biellese Daniele Basso, chiamata Enrosadira e costituita da 12 triangoli tridimensionali in acciaio lucidato, tutti diversi uno dall’altro, ma uniti per formare un unico corpo, rappresenta appunto l’unità di 12 valli diverse tra di loro, ma con un grande fine comune. L’Enrosadira è il fenomeno naturale che accende di rosso fuoco le rocce dolomitiche all’alba e al tramonto, e ha acceso la fantasia delle genti dando vita a innumerevoli interpretazioni e leggende.
L’opera Enrosadira verrà esposta in tutte le 12 valli di Dolomiti Superski durante le celebrazioni, mentre una “blue copy” minore verrà consegnata alle comunità quale segno di ringraziamento per mezzo secolo di proficua collaborazione. In tutte le occasioni locali verranno onorate persone meritevoli che hanno contribuito allo sviluppo di Dolomiti Superski e dei propri Consorzi di Valle negli anni. Ci sarà anche un simbolico passaggio del testimone tra le singole valli, a seconda del programma delle celebrazioni. Per questo scopo è stata realizzata anche una miniatura dell’Enrosadira a forma di fiaccola olimpica, che verrà passata di valle in valle per mano die propri rappresentanti prima dei vari eventi locali. Nel corso dell’autunno e della prossima stagione invernale, ci sarà anche una mostra fotografica itinerante con interessanti documenti fotografici tratti dagli archivi di Dolomiti Superski e soprattutto delle singole valli consorziate, che regalerà qualche scorcio inedito, curioso e nostalgico su quanto è stato nei cinque decenni scorsi.