Ferrovieri, tre giovani filmmaker girano in un (ex) quartiere operaio

Casette rosse, verdi, a schiera, due piani, una mansarda e una cantina. Costruite un secolo fa per dare casa agli operai che arrivavano da tutta Italia per lavorare nell’appena costruito Arsenale ferroviario di Vicenza, le case dei Ferrovieri di Vicenza oggi sono ancora lì. Come un villaggio stretto attorno al “campo dei Ferrovieri” – il parchetto del quartiere – in cui si incrociano anziani che in quelle case sono nati e vissuti e hanno in molti casi fatto militanza politica, figli di ferrovieri, famiglie di immigrati, giovani coppie attirate dall’atmosfera appartata e dalla vicinanza al fiume Retrone e alle sue sponde verdi che collegano il centro città ai Colli Berici.

Poco lontano: l’ex Pettinatura Lanerossi (nella foto grande), gigante di cemento chiuso negli anni Ottanta e da allora addormentato nel mezzo del suo grande parco, l’Officina delle Fs dove si lavora sui Frecciarossa, la sede provinciale della Cgil sorta dove un tempo c’era la Cooperativa di consumo dei ferrovieri, il centro sociale Bocciodromo che ospita concerti, eventi e una palestra popolare dove un tempo c’era la mensa della Lanerossi, e un tessuto di botteghe e relazioni sociali che rendono questo luogo ancora particolare. Ancora “separato” dal resto della città, dal fiume e dai binari della ferrovia Milano-Venezia, come quando era chiamato il “quartiere dei cinesi”. Anche se ormai da un po’ acqua e ferrovia sono superati da ponti, l’identità rimane forte.

Tartivita_Faggionato_Crudetti_collageÈ questo il contesto in cui il progetto “Working Title Film Festival @ Ferrovieri” porta tre giovani filmmaker selezionati tramite un bando nazionale: fra ottobre e dicembre Carlo Tartivita (34 anni), Chiara Faggionato (27 anni) e Davide Crudetti (27 anni) punteranno la videocamera sul quartiere, nel corso di una residenza artistica al termine della quale produrranno un cortometraggio documentario ciascuno, per raccontare le storie di persone, vita e lavoro in questo angolo di Nordest.

Il progetto è promosso dall’associazione Lies – Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale, che già nel 2012 aveva esplorato la zona con un primo laboratorio, ed è vincitore del Bando Sillumina – Periferie Urbane (2017), Settore Cinema, sostenuto da SIAE e MIBACT. Ai registi, una volta realizzati i corti, sarà riconosciuto un compenso di 1000 euro lordi ciascuno.

Ma il documentario non può nascere in un deserto di relazioni. Senza vicinanza al soggetto, costruzione di fiducia, resta un guardare freddo, distante, poco “vero”. Per questo i giovani cineasti saranno accompagnati nel contesto in cui lavoreranno, attraverso un laboratorio aperto a loro e a tutta la cittadinanza. Tre incontri, nel mese di ottobre, per ripercorrere insieme le memorie e le identità di un quartiere in trasformazione. Per farsi affascinare da storie, volti e angoli di città.

ferrovieri_Cartolina-PORTEIl primo appuntamento, intitolato “Il quartiere e il lavoro”, si svolgerà sabato 6 ottobre dalle ore 15 alle 19 alla sede della Cgil (via Vaccari 128) con testimonianze dal mondo del lavoro: Officine Grandi Riparazioni, ex Pettinatura Lanerossi, le acciaierie della zona industriale, le 150 ore e la storica “Scuola del lunedì”, la Camera del lavoro. L’incontro è in collaborazione con la Cgil di Vicenza.

“Il quartiere e la terra” è il titolo del secondo incontro, ospitato sabato 13 ottobre dalle 15 alle 19 al Bocciodromo (via Rossi 198), in collaborazione con le associazioni Giovani dei Ferrovieri e Legambiente Vicenza. Si parlerà di Parco Retrone, orti urbani, Mercato Genuino ai Ferrovieri, villa Giordan, agricoltura sociale e spazi verdi da riqualificare.

Il terzo e ultimo appuntamento, sabato 27 ottobre, è con una “Esplorazione urbana” nei luoghi più significativi del quartiere, in collaborazione con il gruppo Vaghe Stelle (associazione EQuiStiamo). La passeggiata avrà inizio alle ore 9 dal Bocciodromo e si concluderà alle 13.

I cortometraggi realizzati durante la residenza artistica saranno poi presentati in una rassegna nel quartiere, a inizio 2019, assieme ad altri film selezionati ancora tramite il bando, altre opere di giovani registi italiano che hanno affrontato con sguardo originale le periferie italiane e i modi in cui il lavoro costruisce senso e identità.

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