Mare Chiuso e Vol Special: giornata di cinema sui respingimenti a Roma
Il prezzo del biglietto è minimo, 5 euro, ma si può dire che gli spettacoli lo valgano tutti. Domani, martedì 29 gennaio, a Roma c’è “Mare Chiuso Vol Special”, ovvero una serata dedicata completamente al cinema che racconta i respingimenti dei migranti in Europa. L’appuntamento è al Cinema FilmStudio, via degli Orti d’Alibert 1/c.
L’appuntamento è doppio: in sala 1 (ore 18.10, 20,30 e 22,30) ci sarà la prima italiana per Vol Special di Fernand Melgar. Una primizia: un documentario girato all’interno di un centro di espulsione. Ogni anno, in Svizzera, migliaia di uomini e donne vengono incarcerati senza processo né condanna. Per la sola ragione di risiedere illegalmente sul territorio, possono essere privati della libertà per un periodo di due anni in attesa della loron espulsione su un Vol Special. Per la prima volta in Europa, la troupe di Fernand Melgar è potuta entrare a Frambois, un centro di detenzione per irregolari, uno dei 28 centri di espulsione per Sans-Papiers in Svizzera. “Quando la polizia veniva a prenderli per imbarcarli su un volo speciale, eravamo presenti ma non potevano mai salutarli.La disperazione dei loro ultimi sguardi mi ossessiona ancora oggi” dice il regista.
Alle 20 e alle 22 presentazione del libro+dvd Mare Chiuso, documentario ormai noto di Stefano Liberti e Andrea Segre, che sarà proiettato anche in sala 2 alle 22.30. Segre e Liberti saranno presenti. Come racconta il film “Mare Chiuso” di Andrea Segre e Stefano Liberti, patrocinato da Amnesty International, tra il 2009 e il 2010, in seguito del trattato di amicizia Italia-Libia del 2008 e in applicazione degli accordi tecnici del 2007, centinaia di migranti in fuga dalle coste del Nord Africa sono stati respinti senza essere identificati né avere accesso alla procedura di asilo. Molti di essi erano richiedenti asilo, fuggiti da persecuzioni e guerre. Sono stati rimandati in Libia dove sono stati imprigionati, torturati e deportati dalla polizia di Gheddafi. Il 23 febbraio 2012, l’Italia è stata condannata per aver eseguito queste operazioni, ma ad oggi il Governo Italiano non si è ancora ufficialmente impegnato a non eseguire mai più respingimenti e troppa parte dell’opinione pubblica è ancora convinta della necessità o addirittura del successo di quelle pratiche.